Giustizia intergenerazionale: cos’è e come viene perseguita in Italia

A due anni dall'introduzione dei principi nella Costituzione, l'Italia affronta le sfide della giustizia intergenerazionale con nuove misure e riflessioni etiche e sociali per garantire un futuro equo.

Il Ddl Semplificazioni approvato dal Consiglio dei Ministri a marzo 2024 rappresenta un nuovo tassello nel percorso, iniziato con la riforma costituzionale del 2022, che ha introdotto nei principi fondamentali della Costituzione italiana la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi “anche nell’interesse delle future generazioni” (articoli 9 e 41).

Con l’introduzione della Valutazione di Impatto Generazionale – VIG, il Ddl Semplificazioni, rappresenta un passo concreto per integrare la giustizia intergenerazionale nelle decisioni legislative. Ogni nuova legge deve essere esaminata non solo in termini di impatto immediato, ma anche considerando le conseguenze a lungo termine per i giovani e le generazioni future. 

Il Decreto introduce altre forme di particolare attenzione verso l’educazione e il supporto alle nuove generazioni. Vengono ad esempio snellite le procedure burocratiche per le scuole e le università, con l’obiettivo di rendere l’accesso all’istruzione più semplice e inclusivo. Un impegno concreto per garantire che i giovani abbiano le risorse e le opportunità necessarie per contribuire attivamente alla società. Altro elemento importante è l’introduzione di misure che facilitano la partecipazione dei giovani alla vita politica e civile, come il voto a distanza

Il Policy Brief di ASviS

Proprio VIG e voto a distanza, sono state due delle 6 proposte avanzate dal Policy Brief di ASviS “La partecipazione democratica giovanile: problemi attuali e possibili soluzioni”.

“l’introduzione della VIG è essenziale per garantire che ogni decisione politica sia esaminata alla luce delle sue ripercussioni sulle generazioni future, evitando di caricare i giovani di debiti ambientali, sociali ed economici”. Policy Brief

Il documento mette in luce la scarsa partecipazione giovanile alle elezioni e la crescente disaffezione verso la politica. Sintomi di un problema più ampio legato a barriere strutturali e disuguaglianze che ostacolano l’accesso dei giovani ai processi decisionali. Il coinvolgimento dei giovani nella vita politica e sociale in Italia è fondamentale per costruire una società più equa e sostenibile.

Inoltre, “il 74% dei giovani italiani afferma che parteciperebbe più attivamente alla politica se ci fossero più giovani tra i protagonisti“. Dato che sottolinea la necessità di politiche che favoriscano la rappresentanza giovanile.

Le 6 proposte del Policy Brief.
  1. Introduzione della Valutazione di Impatto Generazionale (VIG).
  2. Facilitazione del voto a distanza.
  3. Potenziamento del servizio civile universale. Aumentare delle opportunità di coinvolgimento dei giovani nelle attività sociali e civiche.
  4. Miglioramento dell’educazione civica. Migliorare l’educazione civica nelle scuole per avvicinare i giovani alla conoscenza delle istituzioni nazionali ed europee e del loro funzionamento.
  5. Promozione della rappresentanza giovanile nella governance. Favorire la presenza dei giovani nei processi decisionali a tutti i livelli di governo, per garantire che le loro voci siano ascoltate e considerate.
  6. Creazione di un Istituto di Studi sul Futuro. Creazione di un istituto dedicato all’analisi degli scenari futuri, per identificare i rischi e le opportunità che le nuove generazioni dovranno affrontare.

Questi concetti si collegano direttamente al Goal 16 dell’Agenda 2030 dell’ONU – Pace, Giustizia e Istituzioni forti – che mira a promuovere società pacifiche e inclusive, garantendo accesso alla giustizia per tutti e istituzioni responsabili. Il coinvolgimento dei giovani è cruciale per raggiungere questi obiettivi e per garantire uno sviluppo sostenibile ed equo per le future generazioni.

La giustizia intergenerazionale solleva infatti importanti questioni etiche, legate a questioni di responsabilità. Il concetto stesso di giustizia intergenerazionale richiede un equilibrio tra i bisogni attuali e quelli futuri. Principio che trova riscontro sia nelle teorie della sostenibilità ambientale sia in quelle della sostenibilità sociale. 

la sostenibilità non può essere raggiunta senza una forte componente etica che garantisca equità tra le generazioni, assicurando che le risorse naturali, economiche e sociali siano preservate e migliorate per chi verrà dopo di noi“. Policy Brief

In questo contesto, la giustizia intergenerazionale rappresenta una componente essenziale per garantire sviluppo e benessere delle generazioni future. 

DALL·E x TGiT

La situazione attuale: dati e riflessioni

Il contesto sociale attuale, come evidenziato dalla ricerca di Eumetra, Benessere e Sostenibilità, è caratterizzato da un crescente malessere tra le giovani generazioni. “Senza un benessere diffuso tra le giovani generazioni non ci può essere sostenibilità, intesa nella sua componente etica ed ambientale“. Remo Lucchi, Presidente Advisory Board Eumetra

I dati mostrano chiaramente questo malessere: solo il 39% dei giovani oggi è interessato allo sviluppo sostenibile, rispetto al 79% degli adulti. Questo divario riflette una disillusione verso il futuro, oltre a una mancanza di fiducia nelle istituzioni e nella capacità della società di affrontare le sfide globali.

Eumetra mette in luce anche altre preoccupazioni. Il 42% dei giovani italiani tra i 18 e i 34 anni non ha votato alle ultime elezioni politiche, un segnale di disaffezione che rischia di compromettere il futuro del Paese.
I giovani sono diventati poco interessati anche a problemi internazionali come la guerra in Ucraina o la situazione in Medio Oriente. Sono semplicemente persone che non vivono in una situazione di benessere e senza un benessere diffuso anche i temi della sostenibilità, etica e ambientale, finiscono nel dimenticatoio” Remo Lucchi.
Malessere ulteriormente aggravato dalla precarietà economica e dalla mancanza di opportunità, fattori che spingono i giovani a concentrarsi sulla sopravvivenza quotidiana piuttosto che su obiettivi a lungo termine.

Secondo il Global Youth Development Index, l’Italia è al XXIII posto mondiale. Posizionamento che mette in luce le sfide che il Paese deve affrontare in termini di sviluppo giovanile e partecipazione politica. L’indice misura il progresso dei giovani in diverse aree, tra cui istruzione, salute, occupazione e partecipazione politica. Il posizionamento dell’Italia evidenzia la necessità di interventi mirati per migliorare queste aree e garantire che i giovani possano contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile del Paese.

Per superare queste criticità, è essenziale promuovere un patto intergenerazionale che riconosca ai giovani il ruolo centrale che meritano nella costruzione del futuro del Paese.I giovani sono l’unica vera grande ricchezza potenziale che ha un Paese” Remo Lucchi. La sfida è quindi quella di creare le condizioni per un benessere diffuso che permetta loro di diventare i protagonisti di una società più giusta e sostenibile.

Il percorso è ancora lungo e solo attraverso un impegno congiunto tra generazioni, istituzioni e società civile sarà possibile costruire un futuro equo e sostenibile per tutti. L’introduzione di strumenti come la VIG e il rafforzamento della partecipazione giovanile, l’Italia può sperare di avvicinarsi agli obiettivi di giustizia intergenerazionale e sostenibilità delineati dall’Agenda 2030.

Pianeta oggi e domani
DALL·E x TGiT

Questioni etiche e sociali: tra limiti e rischi

Il tema della giustizia intergenerazionale è una dimensione relativamente nuova nel dibattito sulla giustizia distributiva e sociale, ma ha guadagnato rapidamente rilevanza. Questo concetto si propone di rivedere e reinterpretare due nozioni fondamentali della filosofia moderna: il limite e il rischio.

Una revisione che implica un cambio di prospettiva: da una visione centrata sul presente e sull’immediato, a una visione che considera la sostenibilità e le responsabilità. Un approccio più integrato e olistico che riconosca l’interconnessione tra le nostre scelte attuali e il benessere delle future generazioni.

Storicamente, la crescita economica, iniziata con la Rivoluzione Industriale, ha permesso alle generazioni successive di ereditare condizioni di vita migliori. Questo progresso sembrava quasi garantito, e la preoccupazione su ciò che le generazioni passate lasciavano a quelle future non era centrale nel dibattito pubblico. Tuttavia, eventi come guerre e calamità naturali, pur considerati eccezioni, hanno interrotto questi progressi. Anche con l’affermarsi del capitalismo globale, la crescita è stata vista come una soluzione ai problemi sociali ed economici, senza considerare le conseguenze a lungo termine per le future generazioni.

Oggi, la giustizia intergenerazionale mette in discussione questi presupposti, soprattutto di fronte a sfide globali come il cambiamento climatico, il degrado ambientale e l’esaurimento delle risorse. Questi fenomeni sollevano dubbi sulla sostenibilità del modello di crescita tradizionale e richiedono una riformulazione delle nostre concezioni di sviluppo e progresso. Il dibattito sulla giustizia intergenerazionale riguarda certamente la distribuzione di risorse, ma implica anche una riflessione etica e filosofica su come costruire una società equa.

i giovani comminano sul filo che noi tessiamo
Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay

Nella filosofia moderna, i limiti sono spesso intesi come i confini che delimitano ciò che è possibile o le risorse disponibili in un dato contesto. Rivedere questa nozione significa riconoscere che i limiti non sono solo confini fissi, ma possono essere dinamici e influenzati dalle nostre azioni presenti. Ripensare i limiti implica quindi considerare come le nostre scelte attuali possono espandere o restringere le possibilità per le generazioni future.

Tradizionalmente, il rischio è inteso come la probabilità di eventi avversi che possono compromettere il benessere o la sicurezza. Nel contesto intergenerazionale, però, i rischi devono essere valutati non solo in termini di probabilità e conseguenze immediate, ma anche in termini di impatti a lungo termine sulle generazioni future. Significa considerare non solo i rischi diretti, ma anche quelli sistemici e cumulativi che possono derivare da azioni che apparentemente non comportano conseguenze immediate, ma che potrebbero amplificarsi nel tempo. Una maggiore attenzione alla precauzione e alla sostenibilità delle decisioni prese oggi, sapendo che i loro effetti potrebbero manifestarsi pienamente solo in futuro.

Una delle questioni che riguardano l’equilibrio etico tra i diritti dei presenti e quelli di chi verrà dopo di noi riguarda l’esistenza di doveri positivi tra generazioni. Una visione secondo cui le generazioni presenti oltre ad evitare danni, devono anche creare condizioni che permettano alle future generazioni di prosperare. Una teoria che si basa sull’idea che esista una sorta di contratto sociale implicito tra generazioni.

Altra questione cruciale è quella della “teoria del danno e della compensazione”. 
Come si possano compensare le generazioni future per i danni causati dalle azioni presenti? E soprattutto: cosa costituisce un danno e come misurarlo? come stabilire misure compensative adeguate?

Poi, c’è la questione di “cosa dobbiamo alle generazioni future”. Qui si tratta di identificare i beni e le risorse che le generazioni attuali sono tenute a preservare per chi verrà dopo. Non solo riguardo le risorse materiali, come quelle naturali, ma anche beni immateriali come le conoscenze, le culture e le istituzioni giuste.
La domanda è: come bilanciare le esigenze e i desideri della generazione presente con i bisogni e i diritti di quelle future?
Un passo alla volta, ci stiamo lavorando.

Il futuro sono i giovani
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

PIù POPOLARI

Paralimpiadi, la polemica sui premi. Una questione complessa che non si può risolvere per...

Sono 69 le medaglie vinte dai nostri atleti paralimpici, di cui 14 d’oro, 29 d’argento e 26 di bronzo hanno fatto emozionare gli appassionati...
fare bene l'amore

I bisogni degli adulti: come fare ‘bene’ l’amore

Gli adulti hanno bisogno di crescere nella sfera sessuale. L’educazione non riguarda unicamente l’insegnamento di una nozione, ma significa sviluppare facoltà e attitudini della...
neom

NEOM, il folle progetto di una megalopoli sostenibile nel deserto

Nel 2017, il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha annunciato NEOM, un progetto utopistico e apparentemente folle di una megalopoli nel deserto...
granchio blu

Facciamo chiarezza sul granchio blu

In Italia, tra piante e animali sono oltre 3.000 le specie aliene identificate: si tratta di specie viventi invasive e non autoctone che, grazie...
buco dell'ozono

Il buco dell’ozono si sta chiudendo, come abbiamo raggiunto questo risultato

Cos’è l’ozono? L’ozono è un gas presente naturalmente nell’alta atmosfera terrestre. Uno degli strati atmosferici che circondano il nostro Pianeta, tra i 15 e...