La creatività umana non conosce limiti. E questo, fortunatamente vale anche quando parliamo delle sfide dello sviluppo sostenibile. E della mobilità sostenibile.
L’ingegno, l’ingegneria e il know-how si combinano per spingere ancora più in là i confini dell’innovazione ecologica, portando a soluzioni che sembrano uscite da un romanzo di fantascienza. L’idea di un veicolo biodegradabile, un’auto di lino e zucchero è il perfetto esempio di questo fervore inventivo: dal campo alla strada.
Sul mercato, abbiamo già visto arrivare una varietà di prodotti biodegradabili. Alcuni sorprendenti. Dagli imballaggi, alle stoviglie, dalle scarpe ai pannolini, la sostenibilità può essere integrata in ogni aspetto della nostra vita quotidiana.
Innovazione biodegradabile
Immaginiamo di poter fare uno spuntino e poi mangiare anche l‘imballaggio. Non è uno scherzo, ma una realtà grazie a una startup che produce packaging edibile con alghe e materiali naturali.
Questi imballaggi non solo riducono i rifiuti, ma possono essere compostati se non volete mangiarli.
In cucina sappiamo già che da un po’ di tempo possiamo usare cannucce e posate in fibra vegetale che non si rompono e non si deteriorano, anche nelle bevande calde.
Spaziando nella quotidianità, sono numerosi gli oggetti oggi sul mercato nel loro formato biodegradabile, come spazzolini in bambù e cover per telefoni che possono essere gettati nell’umido senza problemi. Persino la pelle, se metal free, può essere compostata, trasformando vecchi vestiti e accessori in nutrienti per il suolo.
I neonati possono contribuire alla sostenibilità con pannolini biodegradabili fatti di alghe e carta, e per i giovani amanti di feste e brillantini, esistono ora i glitter commestibili a base di cellulosa che possono essere ricavati da bucce di banana e gusci di caffè, rendendo gli eventi sostenibili e scintillanti.
Possiamo andare a correre con scarpe biodegradabili che si decompongono rapidamente una volta gettate, e se parliamo di moda, non possiamo dimenticare gli occhiali biodegradabili che oltre a proteggere i tuoi occhi, proteggono anche il pianeta.
Parlando di materiali, accennerei alle meraviglie del micelio, un materiale naturale usato per creare una gamma di prodotti, dalle lampade ai piatti. E la canapa, che tra tessile ed edilizia ha potenziali infiniti di applicazione.
Da Lina a Noah: dall’ipotesi alla pratica
Lina
Nel 2017, un gruppo di studenti dell’Università di Eindhoven presenta un’innovativa auto biodegradabile chiamata Lina. Realizzata dal team TU/Ecomotive, la vettura è dotata di una carrozzeria in fibra di lino e pannelli in plastica biodegradabile ricavata dalle barbabietole da zucchero. Grazie a questi materiali, Lina è estremamente leggera (310kg), richiede meno energia per la produzione rispetto alle tradizionali auto in alluminio e fibra di carbonio.
È completamente biodegradabile.
Lina è anche dotata di un motore elettrico, garantendo zero emissioni e una velocità di circa 80 km/h. Nonostante la struttura ultraleggera, paragonabile in resistenza al vetroresina, la composizione della carrozzeria non le permette di piegarsi come il metallo, ma tende a spezzarsi.
Questo importante particolare ha impedito di ottenere le certificazioni necessarie nei crash test.
Noah
Nel 2019, gli stessi studenti presentano Noah, l’evoluzione di Lina.
Noah è fatta quasi interamente di biomateriali, con una composizione biodegradabile al 90%. Questo prototipo ultraleggero utilizza ancora lino e zucchero, ma ha ora raggiunto le caratteristiche resistenza e flessibilità necessarie per i crash test.
È in grado di raggiungere una velocità massima di 110 km/h e ha un’autonomia di circa 240 km con una singola carica di energia. Noah è anche dotata di tecnologie smart, come il riconoscimento del guidatore tramite chip NFC e un display touchscreen da dieci pollici che mostra le impostazioni personalizzate.
Il biocomposto con cui è fabbricata può essere macinato e riutilizzato come materia prima per altri prodotti, mentre le parti non organiche possono essere incluse nella catena di riciclaggio esistente. Un progetto che mostra come sia possibile creare un’auto che non solo riduce le emissioni durante l’uso, ma anche durante la produzione e lo smaltimento.
Biodegradabile, compostabile ed edibile
Per chiarezza ricordiamo la differenza tra biodegradabile, compostabile ed edibile.
- Biodegradabile. Un materiale è biodegradabile se può essere decomposto da microorganismi naturali, come batteri e funghi, in un tempo ragionevole.
Durante questo processo, il materiale si trasforma in elementi naturali come acqua, anidride carbonica e biomassa. La biodegradabilità non implica necessariamente che il materiale sia compostabile. Quasi tutti i materiali esistenti in natura sono biodegradabili. Nell’ambiente naturale, gli oggetti hanno diverse velocità per biodegradarsi. Per far sì che avvenga in modo efficace, è importante che il processo sia accompagnato da luce, acqua e ossigeno. Il tasso di velocità del processo è condizionato dalla temperatura: i batteri si riproducono molto più velocemente con il caldo. - Compostabile. Un materiale è compostabile se si degrada entro un certo periodo senza lasciare residui tossici in condizioni di compostaggio. Il processo produce compost che può essere utilizzato come fertilizzante naturale. Tutti i materiali compostabili sono biodegradabili, ma non tutti i materiali biodegradabili sono compostabili. Per essere definito tale, la normativa stabilisce che il prodotto compostabile deve decomporsi del 90 per cento entro sei mesi. Deve anche disintegrarsi in meno di tre mesi e non essere più visibile.
- Edibile. Un materiale è edibile semplicemente se può essere consumato in modo sicuro dagli esseri umani. Questi materiali sono fatti di ingredienti alimentari e, in molti casi, possono anche essere biodegradabili e compostabili.