L’Italia e la sfida delle energie rinnovabili

L’Italia punta a coprire il 65% del fabbisogno elettrico con energie rinnovabili entro il 2030. Tuttavia, barriere normative e infrastrutturali, comuni a molti Paesi, rischiano di rallentare la transizione energetica.

Negli ultimi cinque anni, il mercato italiano delle energie rinnovabili ha registrato una forte crescita, trainato da ambiziosi obiettivi nazionali e importanti investimenti internazionali.

Durante l’Italian Renewables Investment Forum 2024, organizzato da Green Horse Advisory e Althesys, è emerso un quadro chiaro.
Con il PNIEC – Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, l’Italia ha fissato l’obiettivo di coprire il 65% del fabbisogno elettrico nazionale con energie rinnovabili entro il 2030. 
Un traguardo ambizioso. Considerato che attualmente la quota di energia rinnovabile in Italia è pari al 36,8%. Distante rispetto a quella di Paesi come la Spagna (52%) e la Germania (50%).

Gli ostacoli normativi e le preoccupazioni degli investitori

Nonostante i progressi significativi, permangono ostacoli importanti, soprattutto di natura normativa.
Dall’inizio del 2024 sono stati installati quasi 5 GW di nuova capacità rinnovabile. Un risultato incoraggiante, ma ancora inferiore agli 8 GW annui necessari per raggiungere l’obiettivo fissato per il 2030. Uno dei maggiori freni allo sviluppo è rappresentato dall’attuale quadro regolatorio. Elemento che rischia di rallentare ulteriormente gli iter autorizzativi, creando ritardi che potrebbero diventare evidenti già a partire dal 2026.

Tra le tecnologie che stanno contribuendo a questa crescita, spiccano fotovoltaico e agrivoltaico, che rappresentano il 56% della nuova potenza installata. Si aggiunge un boom dei sistemi di accumulo, sia stand alone che integrati, e all’eolico offshore, settori che attirano sempre più l’interesse degli investitori internazionali. E sono proprio gli investitori che esprimono preoccupazioni riguardo alla stabilità normativa. Fattore determinante per la loro partecipazione a lungo termine nel mercato italiano.

Il contesto normativo in Italia si trova in una fase di incertezza. Il decreto FER X, atteso da tempo, non è ancora stato approvato. Il Testo Unico Rinnovabili, progettato per semplificare gli iter autorizzativi, sembra ancora lontano dal raggiungere i suoi obiettivi. Questi ritardi potrebbero mettere a rischio i progressi raggiunti, e il coinvolgimento degli investitori stranieri. Investitori che fino ad oggi hanno rappresentato una parte importante della crescita del mercato delle rinnovabili in Italia.
L’Italia si trova a dover fronteggiare sfide importanti per mantenere l’attrattività del proprio mercato e assicurare che gli investimenti continuino a fluire. Una maggiore stabilità normativa e regole chiare e coerenti sono dunque essenziali per continuare a crescere e raggiungere l’autosufficienza energetica, riducendo al contempo i costi energetici per famiglie e imprese.

Carlo Montella, co-founder e managing partner Green Horse Advisory:

“Gli investitori hanno confermato un forte interesse a investire nel nostro Paese. A condizione che il contesto normativo consenta investimenti a lungo termine basati su regole chiare e coerenti. Modifiche del quadro regolatorio di riferimento in parte retroattive e non coerenti con l’assetto normativo e l’indirizzo tracciato negli ultimi anni minano la credibilità del nostro Paese.
Il perseguimento degli obiettivi di nuova capacità rinnovabile nei prossimi anni, la necessità di installare sistemi di accumulo e realizzare nuove infrastrutture di rete per consentire a quest’ultima di far fronte ad un nuovo e molto più distribuito assetto produttivo, l’opportunità di creare e presidiare una nuova filiera tecnologica in corso di definizione e la necessità di integrare l’agricoltura nella produzione di gas rinnovabili ed energia elettrica (biometano e agrivoltaico) impongono una visione di insieme ed un approccio strategico, coordinato e sistemico che ad oggi è mancato. Solo così sarà possibile rendersi autosufficienti e ridurre strutturalmente il costo dell’energia per famiglie ed imprese”. 

Energie Rinnovabili
Elaborazioni TGT su IEA

Contesto Italia e contesto globale: sfide simili

Le sfide affrontate dall’Italia nella transizione verso le energie rinnovabili sono rappresentative di dinamiche comuni a molti Paesi, sia europei che emergenti. L’Italia condivide con altre nazioni problematiche legate a ostacoli normativi e ritardi negli iter autorizzativi, che rallentano lo sviluppo delle energie pulite.

Dal World Energy Outlook 2024 emerge chiaramente come queste sfide siano diffuse in tutto il mondo. Sono numerosi i Paesi emergenti che affrontano difficoltà simili, dovute all’incertezza normativa e alla mancanza di investimenti in infrastrutture chiave come le reti elettriche e i sistemi di stoccaggio. Freni importanti nonostante le potenzialità e gli obiettivi climatici stabiliti. Anche in Europa, dove nazioni come la Germania e la Spagna stanno facendo grandi passi avanti, vi sono preoccupazioni riguardo la capacità delle reti di supportare l’espansione delle energie rinnovabili senza adeguati investimenti nelle infrastrutture.

Altro tema globale che riflette le difficoltà italiane è l’urgenza di aumentare la capacità di installazione delle rinnovabili. Necessario a mantenere il passo con la crescente domanda di elettricità. La domanda globale di elettricità sta crescendo rapidamente, e non in modo uniforme. La Cina, che sta guidando la crescita delle rinnovabili, registra un’espansione del solare che potrebbe superare la domanda totale di elettricità degli Stati Uniti entro il 2030.
Nonostante i progressi in molti Paesi, il rapporto sottolinea che, a livello globale, le politiche esistenti non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti entro il 2050.
I combustibili fossili, pur avendo raggiunto il loro picco di domanda, rimarranno comunque una componente significativa del mix energetico fino al 2030. Registreranno infatti una riduzione graduale non abbastanza rapida da evitare un aumento delle temperature globali oltre i 2,4°C entro la fine del secolo.
Questo si traduce in una disconnessione tra le ambizioni politiche e la realtà degli investimenti. Un problema che l’Italia sta sperimentando in prima linea, come dimostrato dall’incertezza sul decreto FER X e dagli iter autorizzativi complessi. Anche in molti Paesi emergenti, l’accesso agli investimenti e alle tecnologie è ostacolato da rischi elevati e costi di finanziamento proibitivi.

Energie Rinnovabili scenario 2030
World Energy Outlook 2024 – IEA

Il World Energy Outlook 2024

Il World Energy Outlook 2024 rappresenta uno dei rapporti più autorevoli a livello globale sull’evoluzione dei mercati energetici. Fornisce una visione completa delle tendenze attuali e future. Pubblicato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia – IEA, il report analizza come le transizioni verso energie pulite stiano cambiando radicalmente il panorama energetico mondiale.
I conflitti geopolitici hanno esposto la fragilità dei sistemi energetici globali, evidenziando l’urgenza di una transizione verso fonti più sicure e sostenibili. La sicurezza energetica è sempre più legata alla capacità dei Paesi di investire in tecnologie pulite e di diversificare le fonti energetiche.

Secondo il Report il mondo si trova in un momento cruciale per l’energia. La domanda globale di elettricità sta crescendo a un ritmo senza precedenti. Soprattutto grazie all’espansione della mobilità elettrica, dei data center e dell’intelligenza artificiale. E ovviamente dell’impatto dei cambiamenti climatici.
Le ondate di calore, le siccità e le inondazioni stanno già influenzando la sicurezza dei sistemi energetici in molte parti del mondo, con rischi crescenti.

Una maggiore disponibilità di forniture di petrolio e gas naturale liquefatto prevista per la seconda metà degli anni 2020 potrebbe ridurre la pressione sui prezzi energetici. E offrire ai governi lo spazio per concentrarsi maggiormente su politiche di transizione verso le rinnovabili.

Sono le infrastrutture, però, che non stanno tenendo il passo con questa crescita.
Il Report sottolinea l’urgenza di investire non solo nella generazione di energia rinnovabile, ma anche nelle reti elettriche e nei sistemi di stoccaggio. Gli investimenti in queste infrastrutture sono essenziali per evitare colli di bottiglia e sfruttare appieno le nuove capacità rinnovabili.

Infine, il World Energy Outlook 2024 ribadisce l’urgenza di affrontare la disuguaglianza nell’accesso all’energia. Più di 750 milioni di persone non hanno ancora accesso all’elettricità, e oltre 2 miliardi utilizzano combustibili non puliti per cucinare. È necessario agire rapidamente con politiche che favoriscano l’inclusione energetica e migliorino la qualità della vita nei Paesi meno sviluppati.

L’Italia non è dunque l’unica ad affrontare sfide per raggiungere i suoi obiettivi energetici. Le stesse questioni riguardano numerosi Paesi in tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti, con un focus su investimenti, infrastrutture e sicurezza energetica.

Scenario 2030 IEA
World Energy Outlook 2024 – IEA

L’Italia verso la transizione energetica

Guardando al futuro, l’Italia ha la possibilità di accelerare la propria transizione energetica applicando le lezioni apprese a livello globale. Il World Energy Outlook 2024 dimostra che i Paesi che adottano un approccio integrato, investendo in capacità produttiva e in infrastrutture di supporto, sono quelli meglio posizionati per raggiungere gli obiettivi climatici. E per garantire la sicurezza energetica a lungo termine.

Per l’Italia, ciò significa implementare una strategia coordinata che preveda interventi normativi mirati alla semplificazione dei processi autorizzativi e incentivi stabili per gli investitori. Non meno importante accelerare gli investimenti in infrastrutture di supporto, come reti elettriche e sistemi di stoccaggio. Indispensabili per una decarbonizzazione sicura e resiliente del settore energetico. Il rapporto sottolinea che, per ogni dollaro investito nelle rinnovabili, dovrebbero essere investiti almeno 60 centesimi in reti e infrastrutture di stoccaggio. Rapporto attualmente non rispettato.

Un contesto normativo stabile e una visione di lungo termine sono fondamentali per mantenere la competitività e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Adottare un approccio integrato potrebbe permettere all’Italia di raggiungere i target del Pniec, e magari posizionare il Paese come leader nella transizione energetica in Europa.
Cosa che renderebbe l’Italia più attraente per gli investimenti internazionali e contribuirebbe a una crescita economica sostenibile.
L’adozione di strategie innovative, come l’integrazione dell’agricoltura nella produzione di energie rinnovabili e l’utilizzo estensivo di tecnologie di accumulo, combinata con un miglioramento delle infrastrutture di rete, rafforzerebbe la sicurezza energetica, e ridurrebbe i costi per cittadini e imprese. E renderebbe l’Italia più competitiva a livello globale.

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