Nuovi strumenti di sostenibilità ambientale: plastic, water e biodiversity credit

Plastic, Biodiversity e Water Credit sono strumenti innovativi per la sostenibilità ambientale. Per evitare il greenwashing, è però essenziale garantire trasparenza e misurabilità

La lotta contro l’inquinamento da plastica è stata al centro della discussione della quinta sessione intergovernativa negoziale -INC-5 (Busan dal 25 novembre al 1° dicembre 2024).
L’obiettivo dell’incontro era definire i contorni di un trattato globale legalmente vincolante, in linea con il mandato conferito dall’Assemblea dell’UNEP nel 2022. 
Nonostante gli sforzi di oltre 190 delegazioni, l’INC-5 non è comunque riuscito a raggiungere un consenso definitivo, pagando posizioni differenti tra i paesi sulle strategie da adottare. I negoziati, che riprenderanno nel 2025 con la sessione denominata INC-5.2.

L’obiettivo rimane ambizioso: creare un trattato capace di affrontare l’intero ciclo di vita della plastica, promuovendo una transizione verso modelli di produzione e consumo più sostenibili. Questo percorso, però, richiederà compromessi e un maggiore impegno da parte di tutte le parti coinvolte per trasformare le discussioni in azioni concrete.

Quali soluzioni per la plastica?

La regolamentazione della produzione di plastica vergine è uno dei pilastri del trattato, in particolare di quella monouso. Senza interventi, la produzione globale di plastica è destinata a raddoppiare entro il 2040. Alcuni paesi e organizzazioni considerano l’introduzione di target obbligatori un passo necessario per affrontare il problema alla radice. Altri interlocutori, soprattutto produttori di petrolio o grandi esportatori di plastica, spingono invece per soluzioni basate su miglioramenti nel riciclo.

La realizzazione di un trattato richiede ingenti risorse finanziarie, e l’introduzione di meccanismi finanziari innovativi specialmente per sostenere i paesi in via di sviluppo nella gestione dei rifiuti plastici, rappresenta una delle soluzioni. È in questo contesto che si inseriscono plastic credits, cioè strumenti finanziari che permettono alle aziende di compensare la propria impronta plastica finanziando progetti di raccolta e riciclo.
Molti ne hanno riconosciuto il potenziale per finanziare progetti immediati a beneficio delle comunità più vulnerabili. Altri hanno sottolineato il rischio di replicare alcune criticità già emerse con i carbon credit, come il greenwashing. Oltre ai plastic credits, sono stati proposti schemi come la responsabilità estesa del produttore (EPR), che obbligano le aziende a prendersi carico dei propri prodotti lungo tutto il loro ciclo di vita, inclusa la gestione come rifiuti, e altre tasse o contributi specifici sulla plastica vergine.

L’economia circolare è un approccio che mira a minimizzare i rifiuti e a massimizzare il riutilizzo e il riciclo dei materiali. Durante l’INC-5, si è discusso dell’importanza di adottare misure per migliorare la progettazione dei prodotti, rendendoli più duraturi, riutilizzabili e riciclabili. Inclusa la promozione di alternative sostenibili alla plastica tradizionale e l’eliminazione di prodotti difficili da riciclare, come la plastica monouso e gli imballaggi complessi.

Cosa sono i Plastic Credit

I plastic credits sono uno strumento che combina sostenibilità ambientale e responsabilità aziendale nato per rispondere all’esigenza di combattere l’inquinamento da plastica.
Si tratta di certificati trasferibili che rappresentano l’avvenuta raccolta o il riciclo di una quantità specifica di plastica. Attraverso il loro utilizzo, le aziende possono compensare la propria impronta plastica, contribuendo concretamente a progetti ambientali, soprattutto in aree del mondo particolarmente colpite dalla dispersione incontrollata di rifiuti plastici.

Il funzionamento dei plastic credit si basa su un principio di responsabilità estesa del produttore. Innanzitutto, un’azienda calcola la propria impronta plastica, ossia la quantità di plastica utilizzata o immessa nel mercato durante un determinato periodo. Una volta identificato l’impatto, l’azienda può scegliere di acquistare plastic credit, finanziando così progetti di raccolta, riciclo o gestione dei rifiuti plastici in comunità che ne hanno maggiore bisogno. Spesso situati in Paesi a basso o medio reddito, puntano a ridurre l’inquinamento locale, mentre creano opportunità economiche e infrastrutture per le comunità coinvolte.

Plastic Credit
DALL·E x TGIT

Una delle principali caratteristiche distintive dei plastic credit rispetto ai più noti carbon credit è la loro misurabilità tangibile. I carbon credit sono spesso basati su stime legate a emissioni evitate o assorbite, i plastic credit certificano un’azione diretta, fisica e verificabile, come la raccolta effettiva di una quantità di plastica. Risultati, dunque, facilmente monitorabili e dimostrabili che li rende particolarmente attraenti in termini di trasparenza. 

Non sono comunque esenti dal rischio di greenwashing. Sussiste infatti la possibilità che vengano utilizzati come strumento per mascherare l’inazione o evitare interventi strutturali, come la riduzione della produzione di plastica vergine. Per evitare questo rischio, è fondamentale che i plastic credit siano inseriti in un quadro normativo solido e globale, che garantisca standard rigorosi di trasparenza, verifiche indipendenti e tracciabilità. 

credit plastic per lotta inquinamento plastica
Foto di 3D Animation Production Company da Pixabay

Pro e i contro dei plastic credit

Tra i vantaggi principali, uno dei più rilevanti è il supporto economico che questi strumenti possono fornire a comunità costiere e vulnerabili, spesso le più colpite dall’inquinamento da plastica. Attraverso i progetti finanziati dai plastic credit, è possibile costruire infrastrutture di gestione dei rifiuti e creare opportunità lavorative in settori come la raccolta e il riciclo. Contrastare la dispersione di plastica nell’ambiente è inoltre fondamentale per ridurre la formazione di microplastiche, che rappresentano una minaccia crescente per la salute degli ecosistemi e degli esseri viventi.  

Un ulteriore vantaggio è rappresentato dal concetto di responsabilizzazione trasferito alle aziende. Acquistare plastic credits consente alle imprese di dimostrare un impegno concreto verso la sostenibilità, contribuendo al passaggio verso un’economia circolare, minimizzando i rifiuti e massimizzando il valore delle risorse utilizzate.  

Uno dei rischi principali associati ai plastic credit è l’utilizzo di pratiche apparentemente sostenibili come strumento di marketing, senza un reale impatto positivo sull’ambiente. Pratiche di greenwashing, dunque. Rischio amplificato dalla mancanza di standard globali condivisi che garantiscano trasparenza, tracciabilità e affidabilità dei crediti. Senza un quadro normativo solido, esiste il pericolo che alcune aziende utilizzino i plastic credit come una semplice scappatoia per evitare impegni più significativi.
Scappatoia o distrazione dalle riforme strutturali necessarie, come la riduzione della produzione di plastica vergine. Se da un lato i plastic credit possono compensare parte dell’impatto ambientale, dall’altro non affrontano il problema alla radice. Si potrebbe cadere in un circolo vizioso in cui le aziende continuano a produrre plastica senza adottare misure di riduzione a monte, confidando unicamente nei crediti per mitigare le proprie responsabilità.  

Plastic, Biodiversity e Water Credit: strumenti di responsabilità complementari

plastic credit, come i biodiversity e i water credit, rappresentano strumenti finanziari che attribuiscono un valore economico a impatti positivi sull’ambiente. Strumenti che non possono essere considerati soluzioni isolate, ma integrazioni ad approcci più ampi per affrontare le crisi ambientali globali, come l’inquinamento da plastica, la perdita di biodiversità e la scarsità idrica.

Alla base di questi crediti ci sono principi comuni, come trasparenza, verificabilità e il concetto di addizionalità. Ogni credito deve rappresentare un beneficio tangibile e misurabile, che non sarebbe stato ottenuto senza il progetto specifico. Tutti questi strumenti richiedono normative solide per prevenire abusi, come il rischio di greenwashing, e per garantire un impatto duraturo. Ciascun sistema abbia caratteristiche uniche, ma il loro successo dipende dalla capacità di armonizzare gli standard globali e di creare mercati credibili e scalabili.
I crediti finanziari possono agire in sinergia: se i plastic credit affrontano l’inquinamento visibile e tangibile dei rifiuti plastici, i biodiversity credit si concentrano sulla protezione di ecosistemi vitali, mentre i water credit risolvono questioni legate alla scarsità idrica e all’accesso ai servizi igienici.

Crediti di biodiversità

I crediti di biodiversità attribuiscono un valore economico ai risultati ottenuti nella conservazione della biodiversità. Unità misurabili di miglioramenti ambientali, come il ripristino di ecosistemi, la prevenzione del declino della biodiversità o la protezione di habitat naturali. Secondo la Biodiversity Credits Alliance, un credito di biodiversità è un certificato che attesta un risultato positivo in termini di benefici netti per gli ecosistemi. Devono garantire risultati duraturi nel tempo e rispettare il principio di addizionalità, dimostrando che i benefici ottenuti non sarebbero stati raggiunti senza il progetto specifico.

Biodiversity Credit
Foto di Alain Audet da Pixabay

Water Credit

I Water Credit sono progettati per affrontare la crisi globale dell’acqua potabile e dei servizi igienici. Forniscono piccoli prestiti a famiglie e comunità per installare infrastrutture, come rubinetti domestici, pozzi o impianti igienici. Il concetto si basa sull’idea che molte famiglie, se supportate con finanziamenti accessibili, possono migliorare le proprie condizioni senza dipendere esclusivamente da aiuti esterni. Il modello funziona identificando le regioni in difficoltà, dove organizzazioni come Water.org collaborano con istituzioni finanziarie locali per erogare questi microfinanziamenti. Ogni prestito rimborsato viene reinvestito in nuovi progetti, creando un ciclo virtuoso di benefici. I Water Credit si distinguono per la loro accessibilità economica, con prestiti medi di circa 400 dollari, e per il focus sulle donne, che rappresentano il 90% dei beneficiari.
Una variante è il Verified Water Credit, che certifica volumi aggiuntivi di benefici idrici prodotti attraverso progetti di conservazione o ripristino, garantendo risultati misurabili e verificati.

water credit

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