Il cibo è buono per antonomasia. Se è sostenibile lo è ancora di più.
Con questa sfida le aziende del settore food si scoprono sempre più attente agli impatti della produzione sull’ambiente, a limitare gli effetti nocivi dei trasporti, a contenere gli sprechi e a convertire i materiali di scarto, ma anche all’inclusione sociale. Così si moltiplicano le società benefit, formalizzate dal nostro ordinamento giuridico con la Legge di Stabilità del 2015, primi in Europa e tra i primi al mondo, che ad oggi ammontano a circa 500, da non confondere con le B-Corporation, ovvero quelle che hanno ricevuto una certificazione rilasciata da B Lab.
La certificazione B-Corp, infatti, non ha valenza di legge, tuttavia in Italia le aziende certificate devono obbligatoriamente trasformarsi in SB entro un paio di anni dalla certificazione per poterla mantenere.
Società Benefit: cosa sono, vantaggi, come diventarlo
Soprattutto nel settore del food, lo sviluppo delle 3P delle benefit (persone, pianeta, profitti) sta assumendo un peso sempre più rilevante, grazie anche a una maggiore consapevolezza generata dai mesi di pandemia.
A spianare la strada e creare un effetto positivo di emulazione, la scelta di alcuni famosi brand, riconosciuti in tutto il mondo come simboli del made in Italy. Tra questi, illycaffè che ha deciso di aderire al mondo benefit con la modifica dello statuto societario e ha ricevuto, per l’ottavo anno consecutivo il riconoscimento di World’s most ethical company. Una scelta sposata sette anni fa anche da Fratelli Carli, azienda ligure che produce olio extravergine di oliva e conserve, che aveva già la certificazione B-Corp e, lo scorso anno, ha integrato il proprio statuto con l’obiettivo d’impresa a generare un impatto positivo sull’ambiente, sulle persone e su tutti gli stakeholder.
Nelle ultime settimane anche Cortilia, la ex startup che consegna a casa prodotti freschi di agricoltori selezionati, ha annunciato di aver modificato il proprio statuto per poter diventare società benefit. Ma oltre a questi marchi noti, ci sono molte altre piccole e medie imprese che con il tempo hanno fatto della sostenibilità un obiettivo di impresa. Tra queste c’è, ad esempio, la rinomata Pasticceria Filippi, fiore all’occhiello dei forni vicentini che ha deciso di operare “in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse”, come si legge nello statuto. Dal veneto si passa in Sicilia, dove la Damiano, produttrice di frutta secca e creme spalmabili, ha creato una filiera virtuosa che va dalla produzione sostenibile alla distribuzione.
Tra queste ci sono anche società di servizi, come Slow Food Promozione, il braccio operativo di Slow Food Italia, partecipata al 100 per cento, che si occupa dell’organizzazione di grandi eventi come il Salone del Gusto e Terra Madre, Cheese, Slow Fish, del fund raising, della raccolta pubblicitaria e della promozione della cultura del buon cibo. Tante anche le imprese agricole che hanno deciso di trasformarsi in società benefit, come La Campagnola (provincia di Udine) e Cantiere Verde (provincia di Belluno). Atipico il modello di Valli del Bitto, nata per la salvaguardia del formaggio tipico della Valtellina, lo “storico ribelle”, e che ora, grazie anche al nuovo statuto improntato sugli standard di responsabilità, porta avanti un progetto articolato di promozione della cultura dei paesi di montagna.
Famosa in tutto il mondo per il vino biologico veneto e il prosecco biologico Docg, Perlage Winery è entrata a far parte delle prime 50 B-Corp italiane e, nel 2019, ha assunto lo stato giuridico di società benefit. Rimanendo nel settore beverage, la mission di Acqua Dynamo è riassunta nel concetto di Water for Good, utilizzare l’acqua per aiutare la realizzazione dei progetti sociali di Fondazione Dynamo, primo fra tutti Dynamo Camp, il camp di terapia ricreativa per bambini con patologie gravi e croniche.
La sostenibilità parte dalla produzione, grazie a continui investimenti sulla tecnologia, così Abafoods, la società proprietaria del marchio Isola Bio, produttrice di bevande vegetali, ha creato anche l’azienda agricola La Goccia per arrivare a una filiera totalmente biologica e controllata. Quando, poi, la catena arriva all’ultimo anello, quello del consumo, è indispensabile incentivare un cambiamento nelle abitudini di acquisto, affinché si evitino gli sprechi. È la mission di Alimentiamoci e del portale Planeat.eco, un sito per poter fare la spesa in modo intelligente, a prova di spreco, che dal 2019 fa parte delle società benefit del settore food.