Vacanze: cosa rende un hotel davvero sostenibile

Cresce la richiesta di far soluzioni green anche per le ferie. Ecco quali fattori considerare per scegliere l’ospitalità giusta.

Mete raggiungibili via terra – così da evitare aerei e navi da crociera –, contatto rispettoso con la natura, esperienze autentiche al posto di tour standardizzati che fomentano l’overtourism nelle solite attrazioni turistiche. Per mantenere uno stile di vita il più possibile sostenibile – tenendo conto che, come in tutto, anche in viaggio l’impatto zero non è possibile – sono diversi gli aspetti da prendere in considerazione quando si sceglie la meta delle ferie. La scelta della struttura ricettiva è una di queste, ma capire quali sono quelle che si impegnano davvero non è sempre facile: ecco alcuni aspetti da considerare.

L’energia

Strutture che si riforniscano da fonti rinnovabili, dall’eolico al solare anche attraverso pannelli fotovoltaici installati sul tetto, ad esempio , per la propria energia elettrica, sono preferibili, in quanto in grado di risparmiare in media una quantità di emissioni equivalenti a 1581g di CO2 per ogni ospite. Anche ridurre i consumi energetici è importante, oltre a essere una mossa vincente anche per i gestori stessi, dal momento che fa risparmiare anche sul piano economico; per farlo, si possono scegliere lampadine in classe A, o lampade a LEDche consentono di ridurre il consumo energetico dell’80% rispetto a lampadine tradizionali ma anche dotazioni più tecnologiche, come i termostati con sensori di presenza che permettono di regolare la temperatura del riscaldamento in inverno e dell’aria condizionata in estate; o, ancora, sensori capaci di rilevare automaticamente i livelli di luce, aumentando e riducendo la luminosità delle lampadine. Infine, può essere utile prevedere dei pannelli informativi e dei promemoria destinati agli ospiti stessi, che ricordino loro di spegnere le luci quando escono e di contribuire con altre piccole azioni, che li coinvolgano motivandoli, facendoli sentire parte di un impegno condiviso.

Il cibo

Incoraggiare le opzioni vegane, prediligere materie prime biologiche, limitare i prodotti esotici e, nel caso, sceglierli da produzione equosolidale: si tratta di scelte che una struttura sostenibile deve adottare, cercando anche il più possibile di sostenere i produttori della zona, supportando, in questo modo, l’economia locale, anche a tavola, dato che la sostenibilità deve essere anche sociale. Ridurre gli sprechi in cucina (attenzione ai buffet!) è poi essenziale; donare il cibo avanzato ma ancora in ottime condizioni, ad esempio, è un modo efficace per evitare di sprecare e, al contempo, per fare del bene: le iniziative a cui rivolgersi non mancano e ne abbiamo parlato anche noi su The Good In Town.

L’acqua

Tutti gli hotel, inevitabilmente, impiegano grandi quantità d’acqua, per cui è essenziale implementare soluzioni per ridurre il consumo idrico, ad esempio utilizzando soluzioni per riciclare l’acqua con dei sistemi di filtraggio, anche per il recupero dell’acqua piovana, valido per le località che, soprattutto d’estate, soffrono forte siccità. Ma anche installare riduttori nei rubinetti o docce intelligenti che limitano la durata della doccia a un tempo prestabilito, avvisando gli utenti quando il tempo sta per finire, sono azioni che incentivano la lotta allo spreco idrico.

Mahali Mzuri, Kenya – Un eco-resort di lusso creato dall’imprenditore miliardario Richard Branson, che supporta le comunità locali. (https://www.virginlimitededition.com/mahali-mzuri/the-camp/our-commitment/). Una scelta di ecoturismo non per tutte le tasche e, forse, contestabile sotto alcuni punti di vista, ma che fa del supporto economico alla comunità Masai e del suo patrimonio naturale il suo punto di forza.

Pulizie ecologiche

Preferire prodotti ecologici e biodegradabili, sia che si tratti di detersivi per biancheria, pavimenti o mobili, che dei saponi a disposizione degli ospiti, a base naturale ed ecocompatibili, è un ottimo modo per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale di una struttura ricettiva, evitando di inquinare. I classici campioncini di saponetta e i kit di cortesia, inoltre, non sono sostenibili, sia per l’ampio impiego di plastica che per lo spreco di prodotto in sé: uno spazzolino che viene utilizzato solo due volte e poi buttato, una saponetta che viene aperta e buttata dopo un paio di giorni non possono essere in alcun modo sostenibili.

I rifiuti

E, a proposito di sprechi, dando per assodato che ormai la raccolta differenziata sia diffusa e praticata dappertutto, un hotel green dovrebbe fare un passo ulteriore, magari mettendo a disposizione anche degli ospiti dei contenitori per differenziare i rifiuti anche in camera o nel singolo alloggio. E, ancora, se possibile, compostare i rifiuti organici, per ottenere un ottimo fertilizzante naturale per l’orto o le piante del giardino e del terrazzo. Utile anche adottare altre buone azioni per ridurre al minimo i rifiuti, cercando di coinvolgere anche gli ospiti: ad esempio predisponendo un distributore d’acqua per riempire le borracce, un importante incentivo per ridurre la plastica.

I trasporti

Una struttura ecologica deve prendere in considerazione non solo quello che avviene al suo interno, ma anche come i suoi ospiti arrivano e come si muovono durante il loro soggiorno; bisogna, cioè, invogliare e facilitare gli ospiti nell’uso di trasporti sostenibili, ad esempio indicando gli orari dei mezzi pubblici e mettendo a disposizione un servizio di transfert che colleghino l’hotel o il villaggio con le fermate dei mezzi, favorendo così chi si muove senza auto. Un’altra azione utile potrebbe essere quella di mettere a disposizione dei turisti la bicicletta o, ancora, installare postazioni per la ricarica elettrica, possibilmente anche per le automobili.

La bioedilizia

Ultimo ma non ultimo c’è l’aspetto architettonico ed edilizio: una scelta consapevole sia nella progettazione – che tenga conto dell’esposizione al sole, solo per citare un esempio – che nella selezione dei materiali da costruzione, optando per i più sostenibili, dal legno alla paglia, può fare una grossa differenza, non solo per l’impatto ambientale, ma anche per la salubrità degli ambienti e, quindi, il benessere degli ospiti, come abbiamo visto nel nostro articolo dedicato alla bioedilizia.

Le certificazioni

Fattori come questi, dall’offerta gastronomica al rifornimento energetico, sono analizzati e riconosciuti da enti come GSTC (Global sustainable tourism council) che conferisce la certificazione omonima alle strutture che dimostrano un impegno concreto su tutti questi fronti, agevolando così anche i viaggiatori nell’orientarsi nell’offerta. Ma anche se l’hotel che si sta valutando di prenare per le proprie vacanze non ha (o non ancora) una certificazione, i turisti possono sempre visitare il sito della struttura soffermandosi sulle sezioni dedicate alla sostenibilità – osservando, ad esempio, se sono presenti dati numerici e fotografie dei servizi citati o se, al contrario, i testi fanno solo affermazioni valoriali puramene astratte – e chiedere maggiori informazioni ai gestori, ricordando che non basta un bel panorama naturale, ma che la sostenibilità ambientale è fatta di tante cose e che il greenwashing è sempre dietro l’angolo.

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