L’Italia sta facendo molti progressi verso gli obiettivi ambientali europei, ottenendo buoni risultati soprattutto nella produzione di energia rinnovabile e nella gestione dei rifiuti, con una raccolta differenziata sempre più efficace e una riduzione significativa dei rifiuti in discarica. La qualità dell’aria sta migliorando, soprattutto per quanto riguarda il particolato fine, e l‘agricoltura biologica sta guadagnando terreno, segno di un impegno crescente verso pratiche sostenibili.
Ci sono però aree che richiedono maggiori sforzi, come le emissioni di gas serra, che restano un punto critico, insieme alla gestione dei rifiuti speciali. Anche il consumo di suolo rappresenta una sfida critica.
In miglioramento, ma troppo lentamente, la situazione relativa ai piani di adattamento ai cambiamenti climatici, alla gestione delle aree protette e al controllo del rumore.
Il IV Rapporto Ambiente di SNPA attraverso l’analisi di 21 indicatori chiave, fornisce una panoramica analitica della situazione e delle tendenze ambientali nazionali.
Andamento positivo
Non possiamo non partire dai settori che stanno andando nella giusta direzione.
- Energie Rinovabili. Tra il 2004 e il 2021, l’impiego di energie rinnovabili in Italia ha visto una notevole crescita, con la quota quasi triplicata: dal 6,3% al 20%. L’incremento ha coinciso con una riduzione significativa nella domanda di energia da fonti fossili, che ha visto una decrescita annua media del 3%.
- Il Piano Strategico della PAC (PSP) 2023-2027 per l’Italia pone l’obiettivo di convertire il 25% dei terreni agricoli italiani in coltivazioni biologiche entro il 2027, tre anni prima dello stesso obiettivo fissato dalla Strategia Farm to Fork per il 2030. Al 2022, il 18,7% della superficie agricola utilizzata in Italia è dedicato all’agricoltura biologica, che rappresenta il 7,3% del totale delle aziende agricole.
- Raccolta differenziata: nel 2022, la raccolta differenziata in Italia continua a crescere, raggiungendo il 65%. La frazione organica rimane la più raccolta (38,3%), seguita da carta e cartone (19,3%) e vetro (12,3%).
- Rifiuti smaltiti in discarica. la quantità di rifiuti smaltiti in discarica ha evidenziato una continua diminuzione: dal 63,1% nel 2002 al 17,8% nel 2022. Permane la necessità di accelerare l’ottimizzazione della gestione rifiuti in vista dell’obiettivo europeo di ridurre lo smaltimento in discarica al 10% entro il 2035.
- Qualità dell’aria. Prosegue la tendenza al ribasso degli ultimi 10 anni dei livelli di PM2,5. Il limite annuale è stato rispettato quasi ovunque, con solo 4 stazioni (1,3% dei casi) oltre tale soglia. Nonostante ciò, quasi tutte le stazioni di monitoraggio (99,7%) hanno superato il nuovo valore di riferimento annuale dell’OMS. Parallelamente, la normativa e le politiche per l’aria pulita mirano a un miglioramento significativo della qualità dell’aria per avvicinarsi ai livelli raccomandati dall’OMS e ridurre le emissioni dei principali inquinanti.
Cartellino giallo
Ci sono poi alcuni comparti che si mantengono stabili rispetto alla direzione auspicabile dal punto di vista ambientale. La stabilità non è un progresso.
- Cambiamenti Climatici. La Strategia Nazionale è in atto dal 2015, ma sono attualmente 4 le Strategie e piani di adattamento ai cambiamenti climatici approvate. Ancora troppo pochi. Per valutare evoluzione ed efficacia delle azioni intraprese è fondamentale monitorare e valutare i progressi nell’implementazione delle politiche di adattamento al cambiamento climatico.
- Rifiuti Urbani. la produzione di rifiuti urbani in Italia nel 2022 mostra una sostanziale stabilità rispetto agli obiettivi di riduzione entro il 2030. l’UE ha stabilito obiettivi di riciclaggio e di riduzione del ricorso alle discariche tra cui il riciclo di al meno il 55% di Rifiuti Urbani (RU) entro il 2025, del 60% entro il 2030 e del 65% entro il 2035.
- Rumore: Tra il 2013 e il 2021, diminuiscono solo dell’1,3% le sorgenti sonore nazionali che superano i limiti normativi di rumore. L’esposizione a livelli elevati di rumore può incidere negativamente sul benessere, causando stress, disturbi del sonno, riduzione del benessere psicologico e problemi cardiovascolari. Solo il 63% dei comuni italiani ha approvato il Piano di classificazione acustica al 2021.
- Aree protette terrestri e marine. L’obiettivo dell’UE mira a tutelare almeno il 30% delle superfici terrestri e marine entro il 2030. La copertura attuale delle aree protette terrestri nazionali è del 21,7%, quelle marine dell’11,2%. Per allinearsi l’Italia deve estendere la protezione di quasi un ulteriore l’8% delle aree terrestri e 19% delle superfici marine.
- Gli habitat marino-costieri sono tra gli ecosistemi più vulnerabili e minacciati. A livello nazionale, oltre il 66% delle acque marino-costiere si trova in uno stato ecologico buono o elevato. Seppur stabili si avvicinano agli obiettivi previsti dalla normativa vigente.
Cartellino rosso
Ci sono infine i settori con cartellino rosso, quelli che non stanno proprio andando nella direzione auspicata.
- Gas serra. Dal 1990 al 2021, le emissioni di gas serra in Italia hanno registrato una riduzione del 19,9%. Un calo che risulta ancora troppo lontano dagli ambiziosi target del 2030. Seguendo tale andamento, nel 2030 le emissioni si ridurranno solo del 28,5% rispetto ai livelli del 2005, rimanendo ben al di sotto dell’obiettivo di riduzione del 43,7%.
- Consumo di suolo. Tra il 2006 e il 2022, il consumo di suolo in Italia ha visto un aumento continuo, Nel 2022 si è registrato un consumo netto medio di suolo superiore ai 21 ettari al giorno, equivalenti a 2,4 metri quadrati al secondo. Una preoccupante deviazione dall’obiettivo di azzeramento del consumo netto di suolo fissato dall’Ottavo Programma di Azione Ambientale.
- Qualità Aria PM10: ridurre sostanzialmente i livelli degli inquinanti principali, il PM10 soprattutto, è cruciale per allinearci agli standard proposti dall’OMS. Dal 2013 al 2022, un calo medio annuo del 2,1% nel 45% delle stazioni di monitoraggio è un dato ancora troppo lontano, sia dagli obiettivi normativi nazionali quanto, soprattutto, da quelli più stringenti raccomandati dall’OMS.
- Rifiuti Speciali. la produzione nazionale di rifiuti speciali è in aumento. In controsenso rispetto alla direzione 2030. Dopo il fermo delle attività economiche dovuto alla crisi pandemica nel 2021 si è tornato a registrare una crescita significativa (12,2%) nella produzione dei rifiuti speciali. Di questi il 47,7% proviene dalle attività di costruzione e demolizione.
- Biodiversità. L’Italia, ricca di biodiversità e specie endemiche, sta affronta la gestione delle specie esotiche invasive, con un aumento esponenziale delle introduzioni. Negli ultimi decenni, il ritmo di introduzione di specie aliene è cresciuto esponenzialmente, con una media di 16 nuove specie all’anno tra il 2010 e il 2019, segnando un incremento di oltre il 500% nel numero di specie introdotte dal 1900.
L’informare per agire: voto positivo
Un capitolo a parte del report è dedicato alla diffusione della cultura ambientale, dando un forte segnale positivo all’impegno globale per promuovere la responsailità informata.
L’informazione ambientale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nel dibattito pubblico e nella formazione della coscienza collettiva, fungendo da ponte cruciale tra i decisori politici, gli stakeholder e i cittadini. L’accessibilità online a dati, ricerche e pubblicazioni si rivela fondamentale per alimentare un dialogo informato e per stimolare una maggiore consapevolezza sui temi ambientali.
Le istituzioni e le agenzie ambientali stanno ampliando il proprio raggio d’azione attraverso l’uso strategico di molteplici canali di comunicazione, dal web ai social media, passando per le relazioni con i media tradizionali e la pubblicazione di materiali informativi.
In questo contesto, noi di “The Good in Town” ci poniamo come attori proattivi nel promuovere la cultura ambientale.
Attraverso un approccio inclusivo, ci impegnamo a rendere l’informazione ambientale accessibile e coinvolgente per tutti. Il nostro impegno vuole facilitare la condivisione di conoscenze e pratiche sostenibili e rafforzare il tessuto dell’informazione ambientale in Italia, contribuendo a costruire una comunità sempre più informata, responsabile e partecipe verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.